Brevi meditazioni bibliche da Cristiani Oggi
di Antonino Manuguerra
Il Signore non dimentica
"Ma Sion ha detto: 'L'eterno m'ha abbandonata, il Signore m'ha dimenticata!'. Una donna dimentica ella il bimbo che allatta, cessando d'aver pietà del frutto delle sue viscere? Quand'anche le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco, io t'ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno del continuo davanti agli occhi. I tuoi figliuoli accorrono; i tuoi devastatori, i tuoi visitatori s'allontanano da te. Volgi lo sguardo all'intorno, e mira: essi tutti si radunano, e vengono a te. Come è vero che io vivo, dice l'Eterno, tu ti rivestirai d'essi come d'un ornamento, te ne cingerai come una sposa."
(Isaia 49:14-18)
Il primo pensiero che affiora nel testo biblico appartiene a Sion:
"Ma Sion ha detto: 'L'Eterno m'ha abbandonata, il Signore m'ha
dimenticata!' ".
Il secondo è quello di Dio: "Quand'anche le madri
dimenticassero, non io dimenticherò te".
Questi due punti esprimono la natura umana, rappresentata qui da
Sion, che tende al lamento, poi la natura di Dio che esalta la Sua perfezione
mostrando a Sion il proprio amore.
Nella Sacra Scrittura il nome Sion è riferito a Gerusalemme,
perché tale era il nome di una delle colline sulle quali era stata edificata la
città di Gerusalemme. Non soltanto, questo nome è usato nel Nuovo Testamento
per indicare la Gerusalemme celeste, quindi la Chiesa dei primogeniti "voi
vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la
Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche,
all'assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di
tutti,…" (Ebrei 12: 22-23).
Sion che parla è la Gerusalemme credente. Questo linguaggio è
spesso sulla bocca del credente. Quando attraversa circostanze non facili e
poco felici. Allora la fede è colpita da un terribile male, il dubbio, che
rende debole e fragile il nostro rapporto con Dio. Siamo convinti che Dio si
sia dimenticato, che abbia cancellato dalla Sua mente la nostra esistenza. La
Sua Parola assicura al nostro cuore che Dio non dimentica: "Quand'anche
le madri dimenticassero non io dimenticherò te". Perciò, la Parola di
Dio diventa la medicina essenziale per curare una fede colpita dal dubbio: "Così
la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla Parola di
Cristo" (Romani 10:17). Il Signore assicura che la Sua memoria è
ancora attiva perché Egli è amore.
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L'amore affettuoso di Dio
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La mente dell'uomo dimentica con facilità, soprattutto quelle cose
che non suscitano alcun interesse affettuoso. Dio non può dimenticare l'uomo,
in quanto oggetto del Suo amore. La prova di questo amore è nel gesto compiuto
da Dio verso il genere umano: "Perché Iddio ha tanto amato il mondo che
ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma
abbia vita eterna" (Giovanni 3:16).
Dio prende come punto di paragone l'amore materno per far
comprendere a Sion il Suo profondo amore: "Quand'anche le madri
dimenticassero non io dimenticherò te". Anche nella nostra società
odierna quando si parla di amore, viene preso come paragone l'amore paterno.
Perché, ogni madre farebbe di tutto per il proprio figlio. Eppure, il Signore
assicura che se l'amore di una madre dovesse venire meno, il suo amore non
viene mai meno. Dalle notizie dei mass-media veniamo a conoscenza del costante
abbandono di neonati per le strade o nei bidoni delle immondizie. Questi fatti
testimoniano che l'amore materno è finito, limitato ed imperfetto. L'amore di
Dio è immutabile, eterno e perfetto. La
natura di Dio è amore. Dio non ama perché compie delle azioni, Dio ama perché
la Sua essenza è amore: "Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché
Dio è amore" (1 Giovanni 4:8). Le Sue opere sono l'espressione di un
amore grande ed eterno, che non sbiadisce con il passar dei secoli, perché Gesù
è lo stesso ieri, oggi ed in eterno.
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L'amore protettivo
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Dio non dimentica
il credente perché il Suo amore è intento a proteggerlo. Come prova di un amore
protettivo il Signore assicura a Sion che la sua esistenza non può sfuggire dal
Suo sguardo, perché: Io t'ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue
mura mi stanno del continuo davanti agli occhi".
Dio utilizza un
linguaggio comprensibile perché Sion possa capire facilmente e considerare la
posizione privilegiata che possiede. Sion si trova nelle mani di Dio, "Io
t'ho scolpita sulle palme delle mie mani" e sotto lo sguardo continuo del Signore, "le
tue mura mi stanno del continuo davanti agli occhi". Non esiste
migliore posizione che trovarsi nelle mani di Dio. Nelle mani di Dio troviamo
consolazione, salvezza, amore, benignità, pace, conforto, protezione e
benedizione. Questo amore protettivo di Dio non si esaurisce soltanto con una
carezza o una pacca sulle spalle ogni tanto,cioè quando capita o quando si
ricorda. Infatti, il testo rafforza questo concetto della perfetta memoria di
Dio con l'espressione, "t'ho scolpita". Dio ha inciso nelle
palme delle Sue mani Sion e nemmeno il tempo potrà cancellarla dalla mente di
Dio. Chissà quante volte a scuola abbiamo scritto sulle palme delle nostre mani
il nome di un personaggio della storia, della letteratura oppure una formula
matematica. Però, nel momento in cui abbiamo lavato le mani, il nome di quel
personaggio è scomparso e non è rimasto nemmeno un alone.
Il verbo scolpire
indica che è stata compiuta un'opera. La punta di uno scalpello è penetrata
nelle mani di Dio per incidere il nome di Sion. Nelle palme delle mani di Gesù
troviamo scolpiti i segni dei chiodi della croce. Dio si ricorda di ogni
credente per le sofferenze, per il sangue versato e per i segni che Gesù ha
riportato. Per questo motivo Dio non dimentica.
Il Signore assicura
a Sion che il Suo sguardo è costantemente rivolto su di essa: "Le tue
mura mi stanno del continuo davanti agli occhi". Da queste parole
appare la figura di una sentinella. Il Signore è per Sion una fedele
sentinella, che vigila notte e giorno. Le mura di una città erano le prime ad
essere soggette agli attacchi dell'esercito nemico. Per Sion non v'è alcun
timore, Dio vigila sulle sue mura con molta attenzione. Il Signore è una
sentinella che veglia costantemente sulla via dei suoi figli: "L'Eterno
è colui che ti protegge; l'Eterno è la tua ombra; Egli sta alla tua
destra" (Salmo 121:5).
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L'amore attivo di
Dio
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Dio non dimentica
perché il Suo amore è sempre attivo verso i Suoi figli. E' pronto ad
intervenire in favore di Sion, "I tuoi distruttori, i tuoi devastatori
si allontanano da te".
Dio è pronto ad
operare per Sion, Egli non permetterà che Sion perisca. Dio è colui che
trasforma le circostanze negative in positive: "Volgi lo sguardo
all'intorno, e mira; essi tutti si radunano, e vengono a te. Come è vero che io
vivo, di ce l'Eterno, tu ti rivestirai d'essi come d'un ornamento, te ne
cingerai come una sposa" (Isaia 49:18). La prima prova dell'amore
attivo di Dio è la Sua natura perfetta. Dio parla al cuore di Sion chiedendo di
confidare nella Sua esistenza: "Come è vero che io vivo". La
seconda prova è di confidare nella Sua Parola fedele, "… dice
l'Eterno". La terza prova è la Sua Potenza illimitata, "Volgi
lo sguardo all'intorno", il Signore chiede a Sion di confidare nella
Sua opera potente e di osservare le meraviglie che compirà verso di lei. Dopo
secoli lo stesso discorso è trattato ai credenti di Filippi dall'apostolo Paolo
nell'avere fiducia in Dio, "avendo fiducia in questo:che Colui che ha
cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di
Cristo Gesù" (Filippesi 1:6).
Dio non dimentica i
Suoi figli, anche quelli che sono già deceduti. Infatti, l'Onnipotenza di Dio,
al rapimento della chiesa, sarà manifestata prima verso i credenti trapassati e
poi ai viventi, è scritto: "Perché il Signore stesso, con potente
grido, con voce d'arcangelo e la tromba di Dio, scenderà dal cielo, ed i morti
in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo
insieme con loro rapiti sulle nuvole, ad incontrare il Signore nell'aria"
(1 Tessalonicesi
4:16,17).
Confidiamo nel
Signore che non dimentica i Suoi figli! Il Suo amore continua ad essere ogni
giorno affettuoso, protettivo ed attivo verso tutti coloro che fondano nel
Signore la propria fede.
di Antonino Manuguerra
Pubblicato da Cristiani Oggi
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