Brevi
meditazioni bibliche da
Cristiani Oggi
di Francesco Toppi
La giustificazione divina
"Come può
dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio?"
(Giobbe 25:4)
Il breve discorso di Bildad dimostra che
Giobbe pur non essendo riuscito a convincere i suoi amici che quanto affermano
non lo coinvolge, tuttavia ha ottenuto il risultato di farli tacere.
Bildad non tratta più
l'argomento in senso personale, ma fa piuttosto delle affermazioni di carattere
generale. Bildad ed i suoi amici avevano un'idea
corretta di Dio, ma non avrebbero dovuto dedurre che la causa di tutte le
sofferenze di Giobbe era il suo peccato. Avrebbero dovuto sapere almeno che
spesso anche il giusto soffre., ma sono così presi dalle loro teorie che non
riflettono sulle realtà dell'esperienze umane.
Il versetto di questa meditazione è fondamentale per ricordare a
tutti gli uomini, anche a quelli che si sentono giusti, puri e si sentono al di
sopra di ogni sospetto, che nessuno può dichiararsi giusto dinanzi a Dio.
Tutti, senza alcuna eccezione, dinanzi alla gloria trascendente ed
alla purezza di Dio non possiamo fare altro che sentirci insignificanti ed
indegni. Chi può discutere con Lui quando dalla visione di Isaia abbiamo una
fugace immagine dei serafini che dinanzi alla Sua gloriosa presenza si coprono
il volto e nascondono i piedi, ed in silenzio compiono il loro servizio, quando
la luce della luna e delle stelle appare incerta ed impura "ecco, la
luna stessa manca di chiarore, e le stelle non sono pure agli occhi di
lui" (Giobbe 25:5). E' semplicemente inconcepibile supporre che l'uomo
nella sua innata fragilità possa avere successo nel difendere la propria causa
dinanzi a Dio la cui purezza è eterna e la cui santità è perfetta.
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L'impossibilità di essere giusti
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Nessuno può essere giusto per le proprie opere e la Scrittura lo
ribadisce sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Questa dottrina pervade
tutta la Bibbia. Bildad non afferma nulla di nuovo
perché Giobbe lo dichiarava dicendo: "si, certo, io so che è così; come
potrebbe il mortale esse giusto davanti a Dio?" (Giobbe 9:2). Il
salmista Davide affermava: "non è in virtù di opere affinché nessuno se
ne vanti" (Salmo 143:2). Infatti Dio "ci ha salvati non per
opere giuste da noi compiute…" (Efesini 2:9).
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La disperazione dell'uomo
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A prima vista sembra che non vi sia alcuna via d'uscita. Si tratta
di una tremenda realtà che offre un'idea distorta di Dio. E' una visione pagana
di Dio che crea soltanto terrore.
Le divinità inventate dalla fantasia umana sono terribili e
spaventose, richiedono dai loro adoratori sacrifici cruenti. Basti pensare che
per placare la propria ira una delle
tante, Moloc, richiedeva che i figli dei devoti gli venissero offerti
attraverso il fuoco "hanno costruito gli alti luoghi di Baal che sono nella valle dei figli di Innom,
per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie offrendoli a Moloc…" (Geremia 32:35).
Quanta ignoranza, quanta abissale disperazione per coloro che non
conoscono l'unico vero Dio.
La ragione di questa totale ignoranza della natura stessa di Dio è
che gli uomini hanno tentato con le proprie forze di descriverLo:
"Si sono dati a vani ragionamenti ed il loro cuore privo d'intelligenza
si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, ed
hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle
dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili" (Romani
1:21-23).
La Bibbia è l'unica ,sufficiente ed affidabile fonte di
rivelazione divina per conoscere Dio, la Sua benedetta Persona, la Sua natura.
Infatti la Bibbia è definita "La parola di Dio".Egli, "dopo
aver parlato anticamente molte volte ed in molte maniere…
in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Ebrei
1:1-2).
L'unico vero Dio, Creatore del cielo e della terra aveva detto già anticamente: "tu mi
chiamerai: Padre mio!" (Geremia 3:19).
Quando il Figlio di Dio, Gesù Cristo, è venuto a rivelare a pieno
il Padre ha dichiarato: "il Padre vostro che è nei cieli vuole che
neppure uno di questi piccoli perisca" (Matteo 18:14), "perché
Dio è amore" (1 Giovanni 4:8).
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La soluzione
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La soluzione non viene dalla terra né dagli uomini ma da Dio! Come
può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio? Dove troverà il peccatore
la risposta a questo tremendo interrogativo? Nella rivelazione della
misericordia divina manifestata in Cristo!
Mentre continua a manifestarsi l'incapacità umana di essere
giustificati davanti a Dio, ecco che Egli stesso in Gesù Cristo viene a tenderci la mano di
benevolenza e di misericordia: "perché Dio ha tanto amato il mondo che
dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma
abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato Suo Figlio nel mondo per
giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui"
(Giovanni 3:16-17). Gesù è divenuto la nostra giustizia perché Dio "lo
ha stabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel Suo sangue… per dimostrare la Sua giustizia nel tempo presente
affinché Egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù" (Romani
3:25-26). All'interrogativo disperato degli uomini che non trovano alcuna
soluzione nel tentativo di essere giusti davanti a Dio ecco la consolante
notizia dell'Evangelo. Gesù ha affermato: "io sono la via le verità e
la vita: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6).
"Infatti c'è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e
gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per
tutti" (1 Timoteo 2:5-6).
Rivolgiti a Lui mentre leggi queste righe, Egli ti rende giusto,
perché col Suo sacrificio si è caricato della nostra ingiustizia, delle nostre
iniquità e ci ha rivestito della Sua santità e della Sua giustizia.
Egli è l'unico tuo potente Salvatore.
di Francesco Toppi
Pubblicato da Cristiani Oggi
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