Sfogliando
Comincia così l'
ultima vignetta di addio di Schulz.
Charles Schulz
era figlio di un barbiere, lo stesso mestiere del papà di Charlie Brown, e
passava molti pomeriggi nel negozio paterno a leggere fumetti.
E' l' uomo che
per mezzo secolo, grazie ai suoi fumetti, ci ha fatto tornare spesso bambini.
I suoi eroi,
infatti, si sono saldamente insediati nell' immaginario collettivo di alcune
genera-zioni proprio per la possibilità di identificazione che offrono.
La commedia umana
inscenata da quel manipolo di provocatori di coscienze in pieno travaglio
esistenziale ci riguarda da vicino: baruffe, gelosie, complessi, sogni e
meditazioni dei Peanuts hanno fomentato una sommossa silenziosa nel
subcosciente di milioni di persone.
Non credo che
Charlie Brown abbia bisogno di ulteriori presentazioni. Ma non tutti forse
sanno che Charles Schulz era un cristiano devoto.
Egli ha più volte
espresso apertamente non soltanto la sua fede in Cristo Gesù, ma anche la
convinzione personale che il credente deve manifestare ciò in cui crede i tutta
a sua vita e la sua opera. Dai suoi fumetti traspare una realtà cristiana e le
verità fondamentali della vita.
Il pessimismo
delle strisce di Charlie Brown, dunque, si rivela alla fine come l' unico
ottimismo autentico, quello del cristiano, che pur essendo ben consapevole e
partecipe al dolore ed alla debolezza umana (tali le caratteristiche dei
personaggi dei personaggi di Schulz), trae la sua fiducia dalla certezza che l'
uomo non è solo, e che c'è qualcuno che può trasformarlo e dargli la vera
gioia.
Per Schulz questo
qualcuno era il Dio della Bibbia in sui aveva riposto la sua fede, tanto da
fargli affermare questo: "So solo che rileggendo la Bibbia, ogni volta
imparavo qualcosa". E' proprio nella Bibbia che troviamo queste
parole: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io
vi darò riposo" (Matteo 11:28).
Gesù ci offre
tutto quello che noi possiamo desiderare attraverso la Sua opera in noi, ci dà
esattamente tutto ciò che noi abbiamo sempre sperato: la vita eterna. Infatti,
Egli ha detto: "…io sono venuto affinché abbiano vita e l'abbiano in
abbondanza" (Giovanni 10:10).
Ma prima dobbiamo
smettere di collocare al primo posto ciò che adesso per noi ha maggiore
significato, qualunque cosa sia. Non ci sono eccezioni a questa regola.
Spesso ci
chiediamo come possiamo ottenere di più
dalla vita. La risposta di Gesù è: "Io sono la via, la verità e la
vita… io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e che crede
in me non avrà più sete… e colui che viene a me, non lo caccerò fuori"
(Giovanni 14:6; 6:35-37).
E' necessario
abbandonare il dio che abbiamo ora (che vuole dire esattamente: prendere la
propria croce), affidarci completamente al Signore e seguirlo fedelmente.
Schulz diceva che
tutto ciò poteva comportare un conflitto interiore, una voglia di ribellione,
perché questo non rientra nei canoni di chi preferisce affermarsi nel mondo, di
chi vuole essere più forte e più bravo del prossimo. Il Vangelo invece ci parla
di un Gesù umiliato, disprezzato, rifiutato e crocifisso; questa umiltà offende
l' uomo, gli dà fastidio finché vorrà essere padrone di sé stesso, ma per
coloro che hanno trovato necessario arrendersi al Signore, questo umile Gesù è
la potenza divina che trasforma anche il cuore più indurito.
Mentre tanti
chiedono miracoli e cercano sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso,
scandalo e follia per tutti, ma per i chiamati, Cristo è potenza di Dio e
sapienza di Dio.
Questo è il
messaggio attuale ed efficace dell' Evangelo: "Perché esso è potenza di
Dio per la salvezza di chiunque crede" (Romani 1:16).
Ma che cos devo
fare per essere salvato? Qual è il requisito fondamentale per essere un cristiano
vero? La risposta, il requisito, è Cristo stesso. "Credi nel Signore, e
sarai salvato" (Atti 16:31).
"Il
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