Sfogliando
Con ogni mezzo
John Wesley fu il “piccolo uomo che Dio usò in modo grande”. Fu lui che scrisse: “Fai tutto il bene che ti è possibile, con ogni mezzo, in ogni luogo, in ogni tempo, a tutti gli uomini, tutto il tempo che ti è possibile”. Questo grande uomo di Dio mise in pratica questo consiglio per lo spazio di cinquant’anni e, quale risultato, vinse molte persone a Cristo.
E’ bene convincersi che dare trattati, innalzare bandiere con versetti biblici, parlare delle riunioni all’aperto non sono i soli metodi efficaci per portare il messaggio del Vangelo agli uomini. Vi sono altri “mezzi” che dovremmo considerare, i quali si sono dimostrati più fruttiferi; non ultimo di questi è il concetto delle “buone opere”. Nel Suo classico sermone sul monte, Gesù disse ai suoi discepoli: “Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vo-stre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo5:16).
“Buone opere” non significa moralità ineccepibile, ma anche buoni fatti,come chiarisce maggiormente la versione riveduta ed ampliata: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini affinché essi veggano la vostra moralità eccellente ed i vostri pregevoli e nobili buoni fatti e per questi lodino, onorino e glorifichino il Padre vostro che è nel cielo”. Molti sono stati vinti al Signore tramite le azioni gentili dei cristiani. Questo è un modo meraviglioso di testimoniare di Crisito. Il Suo era un ministerio di guarigione e di conforto. Egli venne per “fasciare quelli che hanno il cuore rotto” (Isaia 61:1). Tutta l’opera della Sua vita è riassunta nelle parole, “Egli andò attorno facendo bene”. Dovremmo seguire l’esempio che ci ha lasciato. Il bisogno è gran-de come sempre. Bisogno di Dio fra i drogati, gli alcolizzati, i delinquenti; vi è inoltre il lavoro meno spettacolare di visitare ed aiutare i negletti, gli ammalati, aiutare gli infermi. Vi sono cen-to ed una cosa che possiamo fare, come quella di aiutare i pensionati, fare il bucato a qualche madre sovraccarica: tutti questi possono essere mezzi per testimoniare dell’amore di Cristo per
i perduti.
Naturalmente il nostro aiuto non deve avere il sapore del ricatto: “Ti aiuterò se accetterai la fede cristiana”. Ciò sarebbe oltraggioso. Dobbiamo andare in aiuto al prossimo sia che accetti Cristo e sia che non lo accetti. Di una cosa possiamo comunque essere pienamente certi: le persone saranno più propense ad ascoltare ciò che avremo da dire, se avremo mostrato loro un poco di cristianesimo pratico. Ciò è possibile se amiamo il nostro prossimo come noi stessi.
E’ anche significativo il fatto che nel Giorno del Giudizio, Gesù darà considerevole attenzione alle “buone opere”, (Matteo 25: 33-36). Coloro che hanno trascurato di andare in soccorso dei
poveri, malati, bisognosi saranno condannati con le terribili parole: “Dipartitevi da me”; mentre invece coloro che avranno esercitato una testimonianza pratica per Cristo riceveranno alta considerazione: “Venite, voi, i benedetti del Padre mio; predate il regno che v’è stato prepa-rato. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e m’accoglieste; fui infermo e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi”. La spiegazione è data: “…in quanto l’avrete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”.
Il termine “fratelli” va preso nel suo significato più esteso per tutto il genere umano. Il cristianesimo pratico non deve essere confinato alla cerchia dei credenti. La Bibbia afferma chiaramente che è responsabilità d’ogni cristiano aiutare ad alleviare le sofferenze fisiche del nostro prossimo, e questo dovremmo fare senza nessuna aspettativa di ricompensa che riceveremo nel Giorno del Giudizio. In effetti, la benedetta ricompensa l’avremo subito nel vedere subito le sofferenze alleviate, le fatiche alleggerite; più ancora nel vedere le vite trasformate per la potenza dell’Evangelo. Ecco dunque, un metodo per raggiungere gli uomi-ni, metodo usato dal Salvatore stesso e che si è rivelato uno dei mezzi più efficaci di predicare Cristo ad un mondo che è pieno di cuori rotti e di vite distrutte.
Di W. T. Richards
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