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Applausi e danze spirituali nelle chiese

 

 

 

Questi fenomeni sono di  grande attualità e come tutti  gli  usi controversi e dubbi,  entrano nelle chiese con il  loro seguito di  contestazioni,  discussioni e divisioni che mi  sembrano già provare che  queste  manifestazioni non favoriscono certo l’unità del Corpo di Cristo.  Questo particolare mette in questione la loro pretesa spiritualità, conviene, dunque, che queste innovazioni bizzarre siano obiettivamente esaminate.

Le riviste cristiane di indirizzo evangelico, un pò dappertutto affrontano il problema, schierandosi pro o contro. A mio avviso la questione è troppo grave perché sia lasciata all’arbitrio dei nostri apprezzamenti personali. Certamente conosciamo le argomentazioni degli adepti di questi “shows” stranieri che credono di poterli giustificare con alcune tesi dell’Antico Testamento, ma è sta-to chiaramente dimostrato che le danze non facevano mai parte del culto durante l’antica alleanza.

Quanto al Nuovo Testamento in nessun luogo si parla di danze, di applausi (battute di mani) come facenti parte del culto cristiano. La parola di Gesù in Matteo 11:17 “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto”  e quella di  Luca  “Sono simili a bambini seduti in piazza, che gridano gli uni agli altri: vi abbiamo sonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto”  non può certo essere invocata per imporre le danze e le battute di mani nel culto reso a Dio. In questi brani infatti, Gesù paragona i giudei del suo tempo a dei fanciulli o a dei  giovani  capricciosi che stanno sulle pubbliche piazze,  come si possono vedere ancora ai nostri giorni in  tutte le città grandi o piccole,  questi non sapevano ciò che volevano, una sorta di apatia domina il loro spirito. Le danze popolari note all’epoca, come ancora oggi,  non li interessavano e  le  riflessioni sugli avvenimenti dolorosi del passato della storia di questo popolo, li lasciava completamente indifferenti.

Un altro testo che parla di danze nel Nuovo Testamento è quello in cui si narra della figlia di Erodiada nel palazzo del re Erode, ma certamente non può essere preso in considerazione.

Infine c’è la musica e le danze della festa del figliol prodigo tornato alla casa del padre, ma una parola che illustra alcuni aspetti della verità sulla salvezza di Dio non può certo avvalorare delle prescrizioni da osservare nel culto.

Nelle Sue parole Gesù utilizza delle immagini prese dai costumi e dalle tradizioni del popolo d’Israele nella sua vita quotidiana,  senza che  questi  costumi debbano essere letteralmente copiati nelle riunioni della chiesa.

Desideroso di trovare delle ragioni valide che permettano, a mio avviso, di rigettare questo nuovo stile nei culti e nelle riunioni sono giunto a riassumere queste ragioni in otto punti come segue.

1.     1.     Dai tempi  apostolici fino alla nostra epoca l’applauso ai predicatori o ai cantanti è stato completamente sconosciuto nelle chiese.

2.     Questi fenomeni hanno fatto la loro apparizione simultaneamente all’uso di adattare musiche rock per accompagnare i cantici. Inchieste molto serie fatte da servitori di Dio, di reputazione mondiale,  hanno  provato e verificato che le melodie  di un  gran numero di questi piccoli cori, nei quali si ripetono e ripetono le stesse frasi di una banalità faticosa,  vengono direttamente dalle discoteche e dai music-halls,  veri templi idolatri della sessualità.  Solo le paro-le sono state cambiate.

3.     Queste manifestazioni erano nell’antichità tipiche di spettacoli e competizioni sportive e negli anfiteatri dell’impero romano.  Durante l’esecuzione dei martiri cristiani,  per soffocare i canti di lode dei cristiani che attendevano d’essere attaccati e divorati dalle belve, un’orchestra  speciale  suonava  chiassosamente ad un ritmo frenetico,  ed il pubblico accentuava tale musica con  fracasso  stordente di battito di mani.  Dobbiamo noi profanare e disonorare il ricordo dei martiri della chiesa del primo secolo introducendo nelle comunità questo comporta-mento pagano?

4.     Il battito di mani non è che chiasso violento e secco della carne e senza alcun valore spirituale. Non esprime altro che un’emozione passeggera, provocata artificialmente da una tecnica abile di manipolazione delle masse.

5.     Il battito di come è praticato in talune chiese, soffoca le parole dei canti. Che vale cantare per lodare il Signore se il messaggio cantato non può essere compreso e soffoca coloro che cantano? “Se la tromba dà un suono confuso chi si preparerà alla battaglia?” (1 Corinti 14:8).

6.     Un uomo di Dio è stato usato per una notevole opera di liberazione tra i drogati di New York, l’evangelista americano David Wilkerson, ha recentemente sonato l’allarme in un articolo intitolato: “La musica del diavolo nella casa di Dio”. Questo servito re di Cristo sa di cosa parla. Il fracasso assordante provocato dagli strumenti elettronici,  da amplificatori regolati al massimo del rendimento, costituisce un grave pericolo per le chiese del risveglio. Non se ne scorge immediatamente il pericolo.

Queste manifestazioni si introducono come un ladro, a passi felpati, con degli slogan religiosi pronunciati  poco a  poco con piccoli  passi di danza che sono seguiti da singolari torsioni dei corpi e movimenti delle anche.

Bisogna temere che tutta  questa  modernizzazione nelle nostre chiese diverrà un giorno una specie di surrogato del vero risveglio. Noi fummo avvertiti qualche anno fa da alcuni dei grandi pionieri del Movimento Pentecostale, quando i primi timidi tentativi delle danze “spirituali” e del battito delle mani facevano la loro apparizione nelle nostre chiese. Uno dei quali diceva, in una predica sull’avvenimento del giorno della Pentecoste nell’alto solaio a Gerusalemme:  “quando il  suono forte del vento  impetuoso  diminuisce o cessa  interamente gli uomini cercano di rimpiazzarlo con il suono della terra”.

7.     Questo nuovo stile nella presentazione del messaggio dell’Evangelo semina la confusione nell’opinione pubblica.  Si giunge al paradosso che i passanti entrando nelle nostre sale di culto, credono di trovarsi in un dancing.

8.     Ed ecco l’ultimo mio argomento  (forse ce ne saranno anche degli altri)  tutto questo nuovo orientamento,  questa  rottura con il  passato di un risveglio spirituale che faceva rivivere i sublimi eventi degli  Atti degli apostoli,  possono veramente essere alla gloria di Dio?  …Non posso crederlo, ci dia il Signore la grazia di vedere un povero mendicante saltare e danzare (eccezionalmente) nel santuario di Dio perché ha ricevuto una guarigione istantanea in quanto era  paralizzato dalla nascita,  di  ascoltare quelle  melodie  ineffabili di canti in lingue di un’assemblea intera o ancora dei possenti messaggi profetici per edificare, esortare, consolare.

Si! Disponiamoci, dunque, per questo potente messaggio profetico che ha risuonato sulla terra intera che noi chiamiamo il risveglio della Pentecoste, ritorniamo a quello che era al principio.

                                                                                                       

Ove Fals

                                                                            

 

 

 

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