Sfogliando
Considerazioni
sull’avvento.
La
preparazione per le annuali
ricorrenze natalizie, che
avviene un po’ ovunque nelle nostre città, porta a ritenere che il Cristo sia ben
accolto dal mondo che si accinge a festeggiarlo.
Si può affermare che il mondo di oggi non
sia assai diverso rispetto al tempo in
cui Egli nacque nel modo soprannaturale
che tutti ben sappiamo. Di quel giorno in Giovanni 1:10 si legge:
“Egli era nel mondo, ed il
mondo fu fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non l’ha conosciuto”. Discese
dal cielo per venire nel mondo che non solo aveva creato ma che anche aveva
tanto amato: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito
Figlio…” (Giovanni 3:16).
Ma il
mondo non ha accolto il Cristo,
lo ha anzi ripudiato, si legge
infatti che finanche i suoi concittadini l’odiavano, in quanto Egli
testimoniava che le loro opere erano malvagie e che essi amavano più le tenebre
cha la luce.
Possono forse le luci e gli adornamenti
scintillanti, la gioia ed i canti delle
festività natalizie significare che Cristo Gesù è ben accolto dalla gente e
che, quindi, le coscienze degli uomini
sono illuminate dalla luce della Sua verità al punto che le loro stesse azioni
compiacciono a Dio?
Tutti siamo coscienti ed indignati a causa
di fatti tristissimi, malvagi, che avvengono da sempre ma che in questi ultimi tempi hanno manifestato inaudita brutalità nei confronti
di innocenti bambini. La cronaca ha in ogni tempo mostrato che, come affermano
le Scritture, l’uomo è inguaribilmente
dominato dal peccato.
Il popolo ebraico, lo stesso popolo cui era stata data da Dio la rivelazione della sua salvezza, coloro che
sabato dopo sabato studiavano i sacri libri della legge mosaica e che quindi erano a conoscenza che
la vergine avrebbe concepito un figliuolo, che seguivano i vari riti imposti
loro dalla religione e che avevano un foltissimo numero di seguaci, loro stessi
hanno ostacolato e rigettato il Cristo.
E’ molto triste che coloro che dicevano di
amare Dio rigettassero il Suo Figlio.
Il Signore Gesù stesso ebbe a
dire: “…chi odia me, odia anche il Padre mio…”. Quindi
rifiutando il Cristo si vennero a trovare nella triste condizione di
rifiutare Iddio stesso. La città di Betleem non ebbe posto per Gesù: il
mondo non l’ha conosciuto, i religiosi del tempo non l’hanno ricevuto, ma
alcuni semplici pastori accettarono il messaggio angelico che annunciava la
nascita di Gesù. I pastori di bestiame, esponenti della classe sociale
più povera, credettero. E’ proprio vero che sono pochi tra coloro che
ben si dispongono al parlare della Verità! Ma Gesù ha affermato che Egli era
stato mandato da Dio per predicare il Vangelo ai poveri.
I pastori fanno anche parte di quella
categoria di persone che hanno il cuore aperto alla Verità e che
non si accontentano di fastose cerimonie religiose.
Mentre accudivano il gregge la gloria di Dio risplendé nel cielo ed
un angelo dette l’annuncio: “Non temete, perché ecco, vi reco il buon
annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà”.
Questo
messaggio, rivolto a tutto il
popolo, fu recepito solo da coloro che
avevano un cuore aperto e trovò spazio in loro a motivo della gloria di Dio che
si era manifestata. L’esercito celeste continuò dicendo: “Gloria a Dio nei
luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini che Egli gradisce!”.
I pastori rappresentano anche coloro che accettano
la Verità annunciata: “Ed
avvenne che, quando gli angeli se ne furono andati da loro verso il cielo, i
pastori presero a dire tra loro: passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è
avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere.
Andarono in fretta…” (Luca 2:15-16).
Fosse così anche ai nostri giorni: povertà di spirito, cuore aperto, credere fermamente, sono i presupposti che Dio ricerca per festeggiare nel cuore degli uomini. Il troppo sfarzo, la religiosità formale che pervade nei cuori, il sentimento di auto giustificazione e tutto quanto ci distoglie dall’udire la voce di Dio – che non sempre è predicata secondo quegli insegnamenti evangelici – ci allontanano dalla condizione di questi pastori che correndo a Betleem poterono festeggiare veramente il natale del nostro Signore Gesù. I pastori “andarono in fretta”, nella loro semplicità adorarono il Signore Gesù. Questa adorazione personale all’unico Dio vivente e vero è possibile anche oggi se si va a Gesù con le stesse attitudini che erano nei pastori. Solo così si può godere la vera nascita di Gesù nel proprio cuore.
Paolo Arcangeli
“Il
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