Sfogliando
La celebrazione secolare del
Natale.
Erede di
secoli d' influenza cristiana, la società occidentale celebra il Natale in
maniera massiccia. Infatti la ricorrenza non sembra essere
mai stata popolare come oggi.
Ironia delle cose, la stragrande maggioranza di coloro che celebrano la
nascita di Cristo nella mangiatoia rifiutano risolutamente Gesù
che muore sulla croce. Vi sono alcuni
fattori che spiegano la paradossale popolarità del Natale tra quanti in pratica
possono essere definiti non cristiani.
Il primo è quello che chiameremo la sindrome del neonato.
Per molti quella di Gesù è soltanto la piacevole storia della nascita di un essere umano. La scena della natività del
neonato in fasce nella mangiatoia ha lo stesso universale fascino della corsia del reparto maternità di un ospedale.
Il secondo fattore è costituito dall' identificazione col derelitto.
La nascita di Gesù Cristo propone il ritratto della triste condizione di una povera ma piacevole coppia costretta a viaggiare verso la loro città d' origine per il capriccio di un oppressore straniero. Arrivati a destinazione, scoprono che "non v'era posto per loro nell' albergo" (Luca 2:7). Avendo trovato rifugio in una stalla, la giovane moglie dà alla luce il suo figlio primogenito. Il quadro di Giuseppe e Maria ottiene la simpatia di tutti coloro che s' identificano con gli oppressi.
Il terzo fattore può essere indicato nell' abitudine del dono.
Qualche tempo dopo la nascita di Gesù, dei magi arrivarono dall' Oriente e presentarono al neonato i doni costituiti da oro, incenso e mirra.
Quest' abitudine vorrebbe incarnare il principio per cui più felice cosa è il dare che il ricevere.
Chi offre un dono nel corso della celebrazione del Natale sembra voler combinare i due piaceri del dare e del ricevere. Il quarto fattore è rappresentato dal racconto da favola.
La presenza dei magi a Betlemme sembra ricordarci che il Natale è il racconto della vita di un bambino fortunato, che dalla povertà assurge alla gloria. Inoltre, sembra contenere l' aspetto che avvolge di magia gli esseri celesti, i sogni ed i miracolosi eventi propri delle storie d' evasione. Appare anche come un racconto che ha il pregio di drammatizzare in modo conclusivo il lungo conflitto tra il bene ed il male. Un re malvagio pianifica e compie la strage di tanti bambini innocenti per sbarazzarsi di un potenziale rivale che minaccia il suo trono.
Per coloro che non sono abituati a leggere gli eventi in profondità, la storia di Natale è semplicemente un esempio un classico esempio di un tema molto diffuso nella fantasia e nel folklore popolare.
Il mondo occidentale riduce la nascita di Gesù soltanto a questi motivi perché si confanno ad una vita ispirata al materialismo, al consumismo ed al secolarismo. Da una parte disprezza la realtà della nascita di Gesù Cristo e
dall' altra abbraccia la sua umanità e così facendo perde le promesse della salvezza, che sono collegate con la nascita del Figlio di Dio incarnato.
La nostra società moderna, comunque, non deve essere criticata per la celebrazione del Natale in un modo e in una data che non si armonizzano per nulla con il personaggio che la nascita di Gesù vuole diffondere, ma anche perché ogni anno quella che ancora oggi viene definita la cristianità non fa altro che venir meno di fronte all' imperativo di presentare Gesù Cristo come unico Salvatore e non soltanto come bambino appena nato. Invece di presentare al mondo l' unica, valida alternativa al suo ineluttabile declino, non si fa altro che commercializzare quegli elementi del Natale che appaiono maggiormente appetibili ad un mondo arido e privo ormai di valori spirituali. Oltretutto la mangiatoia respira ogni anno un Redentore meramente umano, incapace di produrre salvezza e vita eterna nei cuori degli uomini. E' un Salvatore fatto a misura per un mondo che corre sull' orlo della bancarotta e che ha preferito scambiare la verità sacra del Figlio di Dio che diventa anche un vero uomo per la salvezza dell' umanità con il profitto, il vizio e la frivolezza. Di conseguenza, il Natale è degenerato in poco più di un' orgia costituita da pranzi e cene luculliane, ubriachezze e divertimenti notturni. Quasi come l'alter ego del Padre Celeste che dona il proprio Unigenito Figlio per la salvezza dell'uomo, un benigno e benevolente Santa Claus o Babbo Natale distribuisce i suoi doni a tutti, sia ai buoni che ai cattivi. Quali possono essere gli esseri del Natale, la più grande tragedia è che invece di portare gli uomini più vicini a Cristo il Salvatore, molto spesso i credenti si lasciano infettare da celebrazioni fatue e pagane. La nascita di Gesù è il preludio all' Evangelo, ma la croce è il centro e l' apice dell' Evangelo. Nel piano di Dio il grande miracolo dell' incarnazione è necessariamente sotto l' ombra dell' opera redentrice della croce.
Adattato da
Pentecostal testimony
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