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I problemi dell’adolescenza

 

 

L’adolescenza non è certo il periodo nel quale cominciare ad educare i fili, è piuttosto il tempo propizio per dare gli ultimi ritocchi al rapporto con loro. Senza genitori equilibrati, per un bambino non vi sono molte probabilità di riuscire nella vita.

Questa verità è evidente soprattutto nella fase del turbolento periodo dell’adolescenza, quando i ragazzi entrano in quella tempesta ormonale rappresentata dalla pubertà, un periodo indubbiamente cruciale. L’accelerazione degli eventi in questa nostra società in continua trasformazione è stimolante ma anche minacciosa per gli adolescenti, in quanto si propone come un periodo ancora più complesso e difficile che nel passato. Chi lo avrebbe mai detto che ad attendere i nostri figli fuori dalle scuole elementari vi sarebbero stati dei loschi individui pronti ad offrire loro la droga, come una volta si porgeva una caramella? Oppure chi avrebbe mai potuto prevedere l’esistenza di maniaci capaci di fare loro del male, che lascerà una traccia indelebile sulla loro stabilità psicologica e forse sulla loro intera esistenza?

L’adolescente possiede uno spiccato spirito di avventura, vuole provare tutto e subito, ed alla fine scopre che il mondo circostante è soltanto un’illusione effimera e comincia a rendersi conto della vanità della vita. Se in quei momenti non è sorretto, incoraggiato, amato dai genitori e nell’ambito della famiglia, si sentirà solo, tradito, pieno di risentimento e di reazione, sceglierà amici delusi come lui che si daranno al male e perfino alla delinquenza minorile.

Uno spirito dissacratore, distruttore, iconoclasta, sembra avere preso possesso della società. Sembra esistere solo il piacere di distruggere, di sporcare, senza alcun rispetto per la proprietà altrui e spesso neanche per la propria.

Gli adolescenti vivono in una spirale di violenza distruttrice, ribellandosi ad ogni forma di autorità, a cominciare da quella dei genitori fino a reagire perfino alle forze dell’ordine. Ormai non esiste più alcuna remora ed i sani princìpi morali sembrano essere rimasti soltanto nella fantasia di una generazione di arteriosclerotici.

Come intervenire?

Occorre uno sforzo unitario da parte di quanti, avendo fatto l’esperienza trasformatrice della “nuova nascita” in Cristo, “sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo, ed hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire” (Ebrei 6:4,5).  E’ necessario impegnarsi per rafforzare i vincoli familiari affinché siano evitati i dolori ed i dispiaceri di vedere i propri figli, frutto del proprio amore, intraprendere una via errata. La più grande ricompensa a cui i genitori devono ambire per i propri figli è il raggiungimento del successo, non soltanto nel mondo delle professioni e della ricchezza, ma sopratutto nelle cose di Dio, della moralità e della rettitudine.

Senza il Signore e la Sua opera potente, il mondo attuale non promette alcun futuro per i nostri figli. Se vogliamo che i nostri adolescenti riescano nella vita, occorre una decisa opera di amorevole convincimento. Dopo l’infanzia e la fanciullezza, il periodo dell’adolescenza è quello che influisce maggiormente sulla preparazione della vita. Non possiamo abdicare dal nostro ruolo, né delegare altri per quello che riguarda la formazione del carattere dei nostri figli. Tutte le regole ed i suggerimenti dati dai tecnici possono offrire dei princìpi generali, ma ogni adolescente è diverso dall’altro. Se abbiamo bisogno di princìpi basta andare alla Parola di Dio, che è ricchissima di regole guida per il benessere della vita familiare.

 

Occorre rafforzare i vincoli familiari.

 

Una famiglia unita si fonda sulla concorde solidarietà dei genitori. Per avere una famiglia unita è necessario che i genitori esercitino la propria autorità. I figli debbono essere istruiti al rispetto, riconoscendo che il padre è il capofamiglia: “padri, non irritate i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’istruzione del Signore” (Efesi 6:4).Autorità non vuol dire autoritarismo. L’autorità dei genitori si manifesta con l’esempio di una vita retta, coerente e santa, secondo l’insegnamento della Parola di Dio. I genitori debbono essere imparziali. Troppo spesso hanno delle preferenze e questo crea malumore prima e reazione dopo.

 

Occorre comunicare con i figli.

 

Se non comunichiamo con i nostri figli, soprattutto se adolescenti, essi si troveranno amici, spesso poco raccomandabili, con i quali parlare. Occorre trovare del tempo da trascorrere con i propri figli adolescenti. Spesso si sente dire: “mio figlio non mi vuole con sé, preferisce stare solo oppure andare con i suoi compagni”. Ti sei chiesto perché? Sei riuscito a conquistare la sua fiducia? Sei stato disposto a lasciare tutto il resto per ascoltarlo? Risponderai: “ ma io debbo lavorare, ho molto da fare”. Non pensi che sia meglio avere un po’ meno denaro a disposizione per dedicare del tempo prezioso con i propri figli? Non credere che dando loro denaro, bei vestiti, costosi giocattoli ed il “famigerato” motorino, taciterai la tua coscienza. Essi non vogliono delle cose, vogliono te! Non è questa, forse, reminiscenza delle “indulgenze” della forma religiosa da cui siamo usciti, che  alimenta l’illusione di avere compiuto il proprio dovere ignorando i richiami della coscienza?

La solitudine è una cattiva consigliera e spesso i genitori sono gli ultimi a scoprire quello che avviene nella vita dei propri figli unicamente perché non comunicano con loro. Non si possono rivolgere loro delle domande con tono inquisitorio. Lasciamoli parlare, sfogarsi, magari esprimere con stizza l’ingiustizia che hanno ricevuto a scuola o dai loro amici. Ascoltiamoli perché “il ragazzo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre” (Proverbi 29:15).

 

Occorre la correzione.

 

Questa parola nel passato è stata interpretata soltanto come “punizione corporale”, ma il termine ha un significato molto più ampio: vuol dire infatti, secondo un dizionario della lingua italiana. “rendere conforme alle regole dell’onestà, dell’educazione, della convenienza”. Quindi educare ad un comportamento corretto. Esistono tanti versetti biblici al riguardo, eccone alcuni: “…le correzioni e la disciplina sono la via della vita…” (Proverbi 6:23); “chi tiene conto della correzione, segue il cammino della vita; ma chi non fa caso della riprensione, si smarrisce” (Proverbi 10:17). Per questa ragione i genitori debbono essere impegnati ad educare i propri figli. Certamente la correzione è una “limitazione”, consiste infatti nel porre un confine alle loro scelte spesso errate e fuorvianti. Tuttavia bisogna esercitarla con pazienza ed amore, soprattutto spiegandone sempre le ragioni. Se avete vietato al ragazzo di fare una certa cosa, non bisogna commettere l’errore, dinanzi alle sue lacrime od alla sua reazione, di modificare quella correzione. Occorre dimostrare coerenza, altrimenti si perde l’autorità ed il rispetto dei propri figli, ma occorre sempre spiegare  la ragione di un certo divieto, che non deve essere mai la conseguenza di uno scatto di nervi per delle ragioni completamente estranee alla vita stessa del ragazzo. Ricordiamo che i ragazzi nutrono un profondo senso di giustizia e non subiscono le ingiustizie.

 

Occorre l’educazione spirituale.

 

La prima forma di educazione spirituale è quella dell’esempio. I ragazzi, soprattutto se adolescenti, sono “imitatori” degli adulti. La nostra serietà, la nostra rettitudine, il nostro amore per il Signore, la nostra frequenza regolare alle riunioni di culto, la nostra partecipazione alle attività della comunità ed alla Scuola Domenicale, saranno le lezioni più importanti, anzi fondamentali per i nostri figli. Se disertiamo le riunioni di culto, se non ci vedono pregare in casa o leggere la Bibbia, capiranno che la nostra fede è superficiale ed impareranno a seguire il Signore nello stesso modo.

Se pregheremo insieme con loro, se terremo con loro il culto di famiglia, se li spingeremo a leggere la Parola di Dio, impareranno ad amarla. Dobbiamo interessarci per sapere come seguono la Scuola Domenicale, aiutarli ad imparare i versetti della Bibbia quando sono piccini e nel periodo dell’adolescenza, invitandoli a prendere il nostro posto in famiglia nella lettura quotidiana della Bibbia.

 

Occorre creare un’atmosfera piacevole.

 

La nostra casa non deve essere una specie di stazione ferroviaria o di ristorante, né una casa dormitorio, dove ognuno agisce autonomamente. Il famoso “focolare domestico”, che ormai è divenuto soltanto una descrizione romantica del passato, può essere una realtà anche oggi se è Cristo il capo della casa!

Esistono tre elettrodomestici che ormai non mancano in nessuna famiglia. La televisione, la radio ed i registratori di varie specie. Sono indubbiamente degli strumenti moderni utilissimi, ma debbono essere usati con saggezza ed equilibrio.

La televisione è uno strumento portentoso, ma come diceva un anziano servo di Dio, ha un pomello che serve per accenderla o spegnerla. Non può essere lasciata alla mercè dei bambini o degli adolescenti. Come dobbiamo vegliare sulla lettura di libri perniciosi, così dobbiamo vegliare sui programmi che seguiamo noi e soprattutto i nostri figli. Non è saggio lasciare che gli adolescenti utilizzino il televisore nella propria stanza per vedere programmi che incitano alla violenza, all’erotismo ed alla mondanità e creano incubi, come i film dell’orrore. Non si possono certamente considerare edificanti quei programmi musicali con luci psichedeliche e cantanti circondati da fan che vanno in visibilio dinanzi ad individui che sembrano agenti del mondo sotterraneo, presi a modello perfino nel loro abbigliamento.

Ormai ogni famiglia ha anche un videoregistratore o lettore DVD. Fate attenzione che i vostri figli adolescenti non usino le cassette o dischetti DVD di dubbio gusto che ormai si trovano ad ogni angolo o che non le ottengano in prestito da amici compiacenti. Usiamo la televisione per programmi educativi, di informazione e che sono un diversivo.

I più piccini non possono passare ore dinanzi al televisore per vedere cartoni animati, prodotti generalmente in oriente, così lontani dalla nostra cultura, che incitano alla violenza, che producono spesso incubi invece di intrattenere in modo sano e che parlano di magia e di esseri fantastici che nella religione di chi li ha prodotti sono parte integrante del credo professato.

Anche la radio è un mezzo eccezionale, ma non può essere tenuta accesa per ascoltare musica che deturpa l’udito e non eleva lo spirito. Esistono tanti programmi sani, scegliamoli per i nostri figli, soprattutto se adolescenti.

I registratori ed i riproduttori di cassette e di CD sono strumenti validissimi. Esistono tanti cantici e musiche cristiane di valore spirituale elevato, come anche artistico. Diffondiamo queste musiche per creare nella famiglia un’atmosfera gaia e serena in contrapposizione con tutto il chiassoso frastuono di certa musica aspra, “roccia dura” (Hard Rock).

 

Questi sono consigli fraterni. Viviamo con i nostri figli, non li abbandoniamo, vigiliamo su chi frequentano. Facciamo venire i loro amici a casa nostra, lasciamoli liberi in famiglia, ma rimaniamo a “sorvegliarli” come soltanto genitori amorevoli possono fare. Non li lasciamo soli in casa, conduciamoli con noi ai culti, organizziamo le loro attività scolastiche e sportive in modo che sempre siano liberi per frequentare le riunioni e le attività della comunità alla quale apparteniamo.

Infine una parola a parte sull’uso dei telefonini. Il “boom” dei telefonini si è diffuso in questi ultimi anni in tutto il mondo per l’eccezionale sviluppo della tecnologia. Indubbiamente il telefonino è una invenzione di grande utilità, possiamo sempre, in ogni circostanza, comunicare all’istante con le persone che ci interessano. Ormai è un mezzo altamente tecnologico e può essere usato come un sofisticato computer. Tutti ne possediamo uno, ma spesso, purtroppo, siamo tentati di usarlo in tempo e fuori tempo. Qualche anno fa, perfino il presidente del Senato della Repubblica Italiana dovette richiamare i senatori a spegnere i propri telefonini, che continuavano a squillare durante le sedute di quell’esimio consesso. Quante volte qualche telefonino suona anche durante una riunione di culto! Non sarebbe più saggio spegnerlo o lasciarlo a casa per passare qualche momento di intimità vera con il Signore senza essere distratti e senza disturbare?

Parlando ancora dei giovanissimi occorre ricordare che dovunque, a casa, a scuola, in chiesa, possono sempre inviare messaggi e stare al di sopra di ogni controllo. Tutto questo può essere pericoloso in quanto gli adolescenti si isolano sempre di più. Quanti ragazzi ed adolescenti presenti alle riunioni di culto, insieme ai loro genitori, sono totalmente assenti e silenziosamente impegnati ad inviare messaggi con il telefonino ai loro coetanei o coetanee?

Di quanto il Signore ci concede, perfino delle più sofisticate invenzioni tecnologiche, dobbiamo giovarcene, ma non diventarne schiavi. Il principio evangelico sempre valido è: “ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla” (I Corinti 6:12); “ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica” (I Corinti 10:23).

 

 

 

 

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